La presente tesi si occupa dell’analisi della traduzione croata del romanzo Ti prendo e ti porto via di Niccolò Ammaniti tradotto in croato da Snježana Husić come Pokupit ću te i odvesti nel 2006. Il romanzo racconta le storie di Pietro Moroni, studente dodicenne bocciato per inguistizia, e Graziano Biglia, un dongiovanni deluso ritornato nella città nativa. Ammaniti appartiene alla generazione degli scrittori esorditi negli anni Novanta, chiamati comunemente i cannibali. I tratti della loro poetica si possono rintracciare in questo romanzo: l’abbassamento del registro, mescolanza dei codici, adozione del linguaggio e i motivi dei mass media. La prima parte della tesi comprende un ripasso delle teorie dei traduttologi come Eugene Nida, Umberto Eco, Gideon Toury e Lawrence Venuti. Nonostante diversa terminologia, tutti questi esperti si concordano sull’umportanza dell effetto di un’opera lettearia. Una buona traduzione deve trasmettere quell’effetto nel testo d’arrivo. La seconda parte è dedicata all’analisi di realia, giochi di parole, frasi fisse e turpiloquio che sono legate alla cultura e al fondamentale ruolo del traduttore come mediatore culturale. Deve avvicinare il testo originale al lettore straniero, senza privarlo delle sue carratteristiche essenziali. Nel farlo, Snježana Husić ha cercato di conservare in originale tutti gli elementi legati alla cultura italiana, allo stesso tempo tenendo conto delle norme della lingua croata. Pokupit ću te i odvesti è un testo scritto con proprietà della lingua croata, ma è allo stesso tempo immerso nella cultura italiana. Come mediatore linguistico e culturale, Snježana Husić è riuscita a trovare un giusto mezzo.

This thesis analyses the Croatian translation of the novel Ti prendo e ti porto via written by the contemporary Italian novelist Niccolò Ammaniti. Its Croatian translation was delivered in 2006 by the translator Snježana Husić under the title Pokupit ću te i odvesti. Ti prendo e ti porto via is a story of twelve-year-old Pietro Moroni, an A-grade student that fails a class due to an unfair course of events, and of Graziano Biglia, a worn-out playboy and a failed musician that decides to return to his home town. Ammaniti belongs to the generation of the Cannibals, young writers that have significantly changed the Italian literary scene in the Nineties. Traces of Ammaniti’s cannibal formation can be found in this novel: non-literary vocabulary, different idiolects and colloquialisms, motives and language of the mass media, especially television. The first part of the thesis reviews the theories of translation experts such as Eugene Nida, Umberto Eco, Gideon Toury and Lawrence Venuti. Despite the differences in terminology, they all sustained that one of the keys to a successful translation is obtaining the same effect as the original text. The second part focuses on the analysis of the elements of Italian culture that appear in the novel, as well as on word play, idioms and swearing. Since all of these linguistic categories are inextricably connected to the culture behind them, the translator must act as a cultural mediator and bring the reader closer to the original text. In that process, the essence of the text must remain preserved. This novel is crowded with motives and characters from the Italian cultural imagery. Snježana Husić has maintained most of the terms connected to the Italian culture, keeping in mind the Croatian linguistic norms. The result is a text that sounds Croatian but is still immersed in the Italian culture. As a cultural and linguistic mediator, Snježana Husić managed to find the golden mean.